Non ci sono Ordini!
Se nel mito greco l'eroe Eracle (diventato Ercole nella mitologia romana), figlio di una mortale, Alcmena e del divino Zeus, si identifica con il Sole, le dodici fatiche cui lo sottopose il re Euristeo, presso cui stava a servizio, altro non sono che le dodici esperienze zodiacali (i dodici segni attraversati dal Sole nel suo apparente cammino lungo l'eclittica), intese come prove evolutive dell’anima.
Dietro a ogni fatica c’è dunque un mito stellare, le costellazioni, ravvisabili nei nomi dei personaggi, che tramontano e sorgono in quel determinato periodo dell'anno.
Il mito solare di Ercole risale all'epoca mitica di Atlantide, ( 8000 a.C) quando l' equinozio di primavera cadeva in Leone. Non a caso a Delfi e ad Atene il capodanno veniva festeggiato in estate. Quindi il punto di partenza delle dodici fatiche, le 12 esperienze , simili a 12 colori, sperimentate dall'anima nel corso di varie esistenze è il Leone.
Il segno del Sole ma anche dell'orgoglio e dell'ego è la prima tappa della lunga purificazione alchemica che scalpella e leviga l'anima individuale fino a ricondurla al tutto.
Da qui, per guadagnarsi l'ascesa al cielo, superando la natura umana ereditata dalla madre mortale, Ercole deve poi toccare tutte le tappe, trasmutarsi attraverso le dodici prove con il coraggio del Fuoco, la costanza della Terra, l'intelligenza dell'Aria e la percettività dell'Acqua.
Soltanto dopo il superamento dell'ultima fatica, avrà diritto di unirsi alla sposa Ebe, la dea della giovinezza e del rinnovamento, realizzando, attraverso questo matrimonio simbolico, la coincidenza degli opposti: l'essere androgino, evoluto e perfetto
Anche sul piano umano, il passaggio karmico attraverso i vari segni zodiacali è sempre segnato da una "fatica", una prova iniziatica, caratterizzata dai simboli archetipici che vi stanno dietro. Tutti abbiamo infatti il nostro lavoro da compiere, i trofei da conquistare, i mostri da vincere, per estrarre e potenziare la parte migliore di noi stessi, in cammino verso l'essere integrale a cui tendiamo.
Ecco l’elenco delle dodici fatiche collegate ai dodici segno zodiacali:
Le dodici fatiche di Eracle iniziano con il leone di Nemea, probabilmente perché come abbiamo spiegato sopra un tempo l’equinozio di primavera cadeva nientemeno che nel segno del Leone.
Pare che si debba a quest’epoca la costruzione delle piramidi e delle sfingi e la nascita di grandi imperi, imperniati sul potere spirituale di matrice solare.
La fatica del leone di Nemea, che terrorizzava tutta la regione, mietendo numerose vittime, simboleggia fondamentalmente il lavoro che attende ogni persona posta di fronte al proprio lato ombra, ai propri difetti e al proprio orgoglio, che le impedisce di notarli.
Dopo averlo rincorsa a lungo e inutilmente, Ercole vince il leone con l’astuzia. Egli infatti, dapprima chiude tutte le uscite secondarie della tana. Dopdiché entra ad affrontare la bestia direttamente dall’uscita principale. Lo affronta senza armi, lo strangola a mani nude, guardandolo fisso negli occhi, proprio come ciascuno dovrebbe guardare sé stesso allo specchio.
Quindi, dopo averlo ucciso, lo scuoia incidendone la pelle direttamente con il suo artiglio. Da quel momento la pelle dell’animale vinto diventerà l’unica vesta che Ercole indosserà mentre la sua unica arma sarà una clava scolpita nel legno d’ulivo: l’albero della saggezza e della pace.
Dopo questa prima fatica, Ercole si addormenta e riposa per un intero mese, vale adire un ciclo lunare, dettaglio che reca in sé un insegnamento prezioso: dopo aver svolto un compito impegnativo e aver compiuto una grande azione, bisogna dare a sé stessi e al corpo il giusto riposo,poiché yang e yin, luce e buio, giorno e notte, azione e inazione, nella vita dell’universo si devono sempre alternare per mantenere l’equilibrio.